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Sep / 2021

Il borgo marinaro di Caorle

La storia di Caorle e il borgo marinaro - indice:

 

Le origini della storia di Caorle

La città di Caorle, meta commerciale e turistica molto frequentata, ha origini molto antiche. Prima che l’uomo facesse del territorio una vera e propria città c’erano tre isolette collegate fra loro da dei canali. Tali canali erano navigabili e su di essi si affacciavano le abitazioni dei pescatori.
La prima evoluzione di questo scenario si ebbe dalla metà dell’ottocento: i canali vennero interrati per facilitare i collegamenti via terra ma si conservarono alcuni dei loro nomi. Nel centro storico di Caorle infatti è facile ritrovarsi nel
Rio Terrà, ovvero “canale interrato”.

Le tradizioni Veneziane e il borgo marinaro

Da quanto fin qui detto sembra quasi sentire parlare di Venezia: i turisti infatti sono soliti chiamare Caorle “the small venice”. Le due città condividono parte delle loro storie e molte tradizioni, oltre a calli, campielli, case pittoresche piazze e canali.

Un primo aspetto che lega la città di Caorle alla Serenissima Repubblica di Venezia è la pesca.
La pesca e le storie dei pescatori sono ciò che ha attribuito a CaoRle la denominazione di
Borgo marinaro. A dare maggior valore a questa denominazione è stata la Regione Veneto che ha deciso di attribuire a Caorle la qualità di Borgo marinaro facendola inoltre partecipare all’expo dei borghi tenutosi nel 2017. I visitatori della città rimangono sempre affascinati dall’antica storia peschereccia che la caratterizza.

Il borgo marinaro tuttavia non è solo la storia di un borgo peschereccio. Oltre al centro storico meritano di essere citati il duomo di Caorle e il campanile, due luoghi che costituiscono un serbatoio di cultura e di storia della città oltre ad essere oggi mete di intrattenimento per numerosi turisti.

La storia di Caorle: un borgo marinaro

Il centro storico di Caorle viene chiamato borgo marinaro perché Caorle ha mantenuto nel tempo le sue caratteristiche di città di mare. Solo dalla seconda metà del 900 l’uomo si adoperò, visto l’importante afflusso di turisti, per trasformare l’antico borgo in una moderna località balneare quale è tutt’oggi.

La città inoltre è molto antica: una prima documentazione storica della sua esistenza risale al V secolo d.C., tempo in cui gli abitanti dell’entroterra furono costretti a rifugiarsi nelle isole lagunari a seguito delle invasioni barbariche e della disgregazione dell’impero romano.

La pesca è tutt’ora una delle attività più praticate dai caorlotti: la tradizione vuole che i pescatori escano prima dell’alba in mare per rientrare nel pomeriggio con il pescato da destinare al mercato ittico comunale dove viene venduto con il metodo dell’”asta ad orecchio”. È un sistema molto curioso perché controcorrente rispetto a quanto ci si aspetterebbe in un mercato ittico. Le cassette di pesce infatti vengono vendute all’asta ma il loro prezzo non viene urlato in pubblico bensì sussurrato all’orecchio dell’astatore che vende e consegna la cassetta a chi offre di più.

Cucina ed enogastronomia nella storia di Caorle

Lo spirito marinaresco dei Caorlotti inoltre si assapora nelle loro tradizioni culinarie. I piatti più caratteristici infatti hanno come protagonista il pescato della laguna fra cui moscardini, canestrelli e vongole.

La vita nel borgo marinaro è lenta e tranquilla proprio come quella dei colleghi veneziani. Anche i Caorlotti sono soliti scandire i tempi della giornata tra un cicchetto e uno spritz dando sfogo alla propria passione per il buon cibo e vino e popolando le storiche famose cicchetterie del borgo. Lo stile di vita così inteso si riflette sul nuovo modo di organizzare il turismo diffuso nella piccola Caorle e nel suo borgo. Si sta parlando dello "slow tourism" ovvero un turismo meno frenetico e più concentrato ad apprezzare le bellezze della realtà che ci circonda.